La fantascienza che diventa fantasy.
Su Amazon (dove ho acquistato l'e-book), ma anche su altri siti e librerie on line, il libro è inserito nella categoria fantasy, ma probabilmente sarebbe più appropriato metterlo in fantascienza.Ma partiamo dall'inizio.
Autore: Mark Lawrence
Editore: Newton Compton Editori
Edizione: E-book
Prezzo: € 6,99 su Amazon
Premetto che sono arrivata all'inizio del terzo libro, qui la recensione del primo potrebbe contenere qualche spoiler.
Sul sito della Newton Compton.
La trilogia viene presentata come
Una storia di sangue e tradimenti, magia e amiciziaDunque.. il sangue lo troviamo immediatamente, sin dalle prime pagine dove il protagonista, Honorius Jorg Ancrath, o più semplicemente Jorg, se ne va in giro con la sua banda a distruggere villaggi e qualsiasi altra cosa gli venga in mente per il puro piacere di essere violento.
Jorg è un ragazzino di 14 anni, figlio di uno dei Cento governatori (re, conti, baroni, ecc.) a capo di uno dei 100 regni sorti dallo smembramento di un antico impero.
Riesce a salvarsi dal tentato omicidio da parte dello zio Conte di Renar, mentre la madre ed il fratello minore vengono assassinati e muoiono davanti ai suoi occhi, senza che Jorg possa fare niente per salvarli intrappolato in un roveto.
Dopo un lungo periodo di convalescenza, durante il quale emergono i suoi pensieri ed istinti violenti, libera dalle segrete del suo castello tutti i criminali chiusi nelle celle e con loro inizia il suo periodo da vagabondo.
I tradimenti, o meglio il tradimento, l'unico messo in atto da qualcuno da cui non ci si aspetta una cosa del genere, arriva un po' più avanti nel racconto. Per il resto sono atti di violenza prevedibili viste le premesse.
Amicizia.
No di amicizia nel primo libro non se ne parla, potrebbe essere "stima" o qualcosa come l'affetto paterno, ma l'amicizia con la A maiuscola no, anzi la banda sta insieme per pura sopravvivenza. Rubano e devastano insieme solo perché nei luoghi in cui si muovono non sarebbe possibile fare altrimenti.
Riusciamo a capire quasi subito che troviamo in un mondo post apocalittico, che stenta a riprendersi dopo decine di secoli di oscurità. La catastrofe che ha cambiato le carte in tavola è avvenuta almeno 1000 anni prima per mano dei Costruttori che hanno fatto scoppiare mille soli tutti in una volta.
Mettendo in moto le sinapsi capiamo che è la Terra in un futuro distopico e che i soli sono bombe nucleari (un po' come il ciclo di Shannara).
E come è possibile che ci sia la magia? Capiamo che alcuni degli spiriti con cui parla Jorg sono delle intelligenze artificiali sopravvissute all'olocausto, ma nel racconto troviamo anche fantasmi, negromanti, zombi e gente con svariati poteri magici. Se è un remoto futuro della nostra Terra cosa c'entra la magia? Non capire il perché mi ha dato un po' fastidio, ma fortunatamente nel secondo libro viene data una spiegazione che, anche se un po' forzata, ci fa capire che non si tratta di magia ma di scienza.
Il fantasy si distingue dalla fantascienza proprio per i poteri magici "naturali" che i personaggi utilizzano durante il racconto. Se questi poteri magici sono causati da un ritrovato scientifico, per quanto inverosimile, non è più fantasy ma diventa fantascienza, nonostante sia ambientato in un tempo simile al medioevo (come la maggior parte dei fantasy).
Dice bene uno dei commenti al libro sempre sul sito della New Compton
«Una spietata storia di sopravvivenza e conquista, in un mondo brutale medievaleggiante.»Terry Brooks
Non siamo nel classico medioevo fantasy, che generalmente riprende il medioevo europeo tra l'anno mille e il 1400, ma in un nuovo medioevo in un nuovo periodo buio dell'umanità.
Dicevamo... la fantascienza che diventa un fantasy, ma se cercate un libro di fantascienza meglio scegliere altrove, nonostante tutto....
Jorg è il narratore "omodiegetico" (ovvero è un personaggio che racconta la storia), vediamo tutto dal suo punto di vista... dal punto di vista di un ragazzino che molto spesso prenderesti a schiaffi per i capricci (cruenti). Tutto sommato, calcolando l'ambientazione e le circostante, Lawrence si immedesima bene nel modo di pensare del protagonista.
Purtroppo, però, trovo che lo stile di scrittura non sia molto fluido, a volte non si capisce "chi ha fatto cosa" e devi tornare indietro e rileggere una seconda volta. A dire il vero mi è anche venuto il dubbio che fossero enormi errori di traduzione, visto che ce ne sono parecchi, ma leggendo il secondo libro il problema rimane.
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