Non vedevo l'ora di parlare di questo film da quando ho letto il libro, o meglio ho letto il libro qualche mese fa e da allora ho sempre pensato che quando me ne fosse capitata l'occasione ne avrei parlato e pochi giorni fa, ho scoperto che ne hanno fatto un film...e, un po' masochista, me lo sono andato a vedere.
CONTIENE SPOILERS
Per prima cosa posso dire che il film è identico al libro e non intendo le scene rifatte o tagliate, oppure la scelta di un attore biondo per un personaggio che nel libro è descritto come moro, intendo che i punti principali sui quali si regge il libro sono stati rispettati.Siamo sulla terra in un futuro distopico, dove per sfuggire alle guerre, una città decide di dividere la prooria popolazione in caste che dovranno essere rigidamente rispettate per mantenere un equilibrio.
E fino a qui non c'è niente di "strano", ma come sono queste caste? Non c'è una divisione che si basa sulla nascita o sui soldi o su un determinato status sociale, ognuno al compimento dei 16 anni decide liberamente a quale casta appartenere prendendo in considerazione il proprio comportamento e le proprie attitudini.
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Le caste, infatti sono "caste comportamentali" e sono cinque:
- Gli abneganti. In questa fazione troviamo coloro che danno loro stessi per il bene altrui, insomma gli altruisti. Per questo motivo a loro è affidato, tra le altre cose, il governo della città. Vestono tutti di grigio e con vestiti poco appariscenti. Non si guardano neanche tanto allo specchio per non incentivare la loro vanità.
- Gli intrepidi. Coloro che non hanno paura, o che affrontano le loro paure, a loro viene affidata la sicurezza della città. Vestono tutti di nero e hanno tatuaggi e pearcing.
- Gli eruditi. Dedicano la loro vita alla conoscenza, studiano, studiano, studiano. Vestono tutti di blu.
- I candidi. Vedono il mondo in bianco e nero e in effetti si vestono tutti con solo questi due colori. Per loro l'ipocrisia è il peggiore dei mali, quindi dicono sempre la verità anche a costo di risultare anticipatici,
- I pacifici. In pratica sono degli hippy peace & love, rifiutano ogni violenza, sono sempre gentili e probabilmente sono anche quelli più "normali" visto che si vestono di più colori senza averne uno in particolare.
Ed infine, anche se non sono una fazione vera e propria, ci sono gli esclusi. Sono i clochard di questa città, non hanno un lavoro, non hanno un posto nella società, non hanno niente e vivono di elemosina, sono tutti quelli che non sono riusciti ad entrare in una delle fazioni sopra citate.
Ebbene scegli di entrare in una fazione ma c'è il rischio di non essere accettato. Gli intrepidi ad esempio si muovono per la città prendendo al volo un treno in corsa. Avete presente Fantozzi con l'autobus? Gli intrepidi, con più agilità, fanno la stessa cosa con il treno, ma il bello è che appena fatta la scelta delle fazione, dopo pochi minuti, la prima prova da superare è proprio riuscire ad arrampicarsi sul treno. Chi non ce la fa diventa un escluso, perché le regole impongono che, una volta fatta la scelta, non si può tornare in nessun caso dalla propria famiglia. O diventi parte della fazione a tutti gli effetti, oppure divieni un emarginato.
La seconda prova degli intrepidi è... scendere dal treno. Sia nel libro che nel film, la protagonista, Beatrice (Tris), è una ragazza che dalla fazione dalla fazione di provenienza, gli abneganti, decide di passare a quella degli intrepidi. E' una ragazza di sedici anni che non ha mai fatto attività fisica, tanto che nel libro viene più volte menzionato (fino allo sfinimento) quanto lei sia piccola e gracile, riesce a prendere il treno ma rimane di stucco quando dal treno, che nel frattempo è salito su una rotaia sopraelevata, deve scendere saltando su un tetto a qualche metro di distanza.
Lei ovviamente riesce a saltare, altrimenti il libro e il film non avrebbero avuto un seguito, ma alcuni suoi compagni transfazione cadono nel vuoto morendo e nessuno si preoccupa perché la cosa è perfettamente accettata dalla società.
Tra le cose che possono risultare incomprensibili per chi non ha letto il libro, è lo stupore suscitato dalla presenza del capo degli eruditi Jeanine Matthews, interpretata da Kate Winslet nel centro direzionale degli intrepidi. Il libro lo spiega nelle prime pagine
Sono gli unici luoghi in cui le fazioni si mischiano, alla nostra età.E' Beatrice che parla riferendosi alla scuola, ma fa capire che le fazioni non si mischiano, le fazioni sono tutto vengono prima di tutto anche della famiglia, lo slogan condiviso è "La fazione prima del sangue". La presenza quindi di un erudito nel fulcro della fazione degli intrepidi è qualcosa di eccezionale. Purtroppo chi non ha letto il film si è perso questa sfumatura di spessore.
Tutta la società è costruita su presupposti a cui l'uomo, animale sociale per eccellenza e ricco di diversità, non si sottometterebbe per scelta consapevole, ma non soprattutto non ne risulterebbe idoneo per scelta inconscia. Esiste infatti un siero che, stimolando l'amigdala, crea delle allucinazioni in grado di far capire in quale casta ti troveresti meglio, ovviamente la scelta finale la puoi fare tu, ma facendo il test con il siero sai se il tuo è un cervello da abnegante, da intrepido, ecc.
Come funziona il test?
Sei in una stanza c'è un pezzo di carne e un coltello, scegli hai pochi secondi. Non scegli niente? Ecco che appare un cane rabbioso, se avessi scelto la carne l'avresti potuta tirata al cane come esca e salvarti la vita come un erudito sa fare, se avessi scelto il coltello, lo avresti assalito e ti saresti salvato da perfetto intrepidi. Insomma tipo quelli che si trovano sui magazine estivi per passare il tempo, con l'aggravante dell'ausilio tecnologico che permette di far vedere ad un operatore tutto ciò che succede nelle tue allucinazioni.
Ma come se non bastasse, ecco che spunta una settima fazione, i divergenti. Sono coloro che non hanno superato il test perché, come dice la madre di Tris alla figlia per metterla in guardia, "non sei conforme, la tua mente lavora in mille modi diversi". E quanti ce ne sono? Senza contare quelli che sono stati uccisi, sono pochissimi, sono praticamente una rarità, sono gli unici il cui modo di essere non è solo altruista, coraggioso, pacifista, ecc. ma sono un po' di tutto, e il terzo pensiero che viene in mente a chi legge il libro o guarda il film è "allora tutti gli altri sono davvero dei gonzi, bigotti".
La trama si regge su un presupposto debole, la cieca conformità dell'essere umano ad uno stereotipo ben definito. Presupposto così debole da costruire le fondamenta per un'impalcatura che molte volte fa acqua e non è una questione di "libri per ragazzi".
Ci sono vari libri targettizzati per un pubblico giovane, come ad esempio i libri e gli adattamenti cinematografici di Harry Potter e del Signore degli Anelli, ma che sono pensati una poderosa logica di fondo, Divergent utilizza il pretesto delle fazioni per raccontare una storia d'amore adolescenziale con uno sfondo atipico, dove molto spesso l'effetto non segue la causa.
Il film, in compenso, è facile da seguire, fatto bene come un qualsiasi altro film commerciale con attori più o meno famosi, più o meno in ascesa, va benissimo come film da guardare mentre si fanno le faccende di casa o si cucina o per una serata poco impegnativa davanti alla tv, ma non per il cinema.
Avrebbe avuto più senso come serie televisiva che come adattamento cinematografico, ma ormai è di moda fare film di libri, possibilmente saghe di più tomi, che hanno avuto un buon riscontro piuttosto che rischiare creando dei soggetti originali.
Non ho letto gli ultimi due libri della trilogia, ma se proprio si vuole entrare nel mondo delle fazioni ne consiglio la lettura.
Potete trovare Divergent di Veronica Roth, in formato ebook, su Amazon a 8,99 euro (per dovere di cronaca a gennaio 2014 lo pagai 3,99 euro, ma ancora non era uscito il film e sulla copertina non c'era scritto dal 3 aprile al cinema), oppure in forma cartacea a 14,00 euro.
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